Modena, capoluogo di provincia dell’Emilia Romagna, visse la fase di maggiore importanza durante la dominazione del celebre Casato degli Estensi, tra il 1288 e il 1796, che ne influenzarono l’insieme monumentale. A partire dal 1598, il duca Cesare d’Este trasferì da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato, rendendo così Modena la “città estense” per antonomasia, al centro delle vicende politiche nazionali con i suoi monumenti che riflettono le peculiarità della tradizione culturale italiana. Nel cuore della città si trova Piazza Grande, giunta sino ai nostri giorni in perfetto stato di conservazione, dove si trovano tutti gli edifici del potere civico e religioso, come il celeberrimo Duomo, la cattedrale di Santa Maria Assunta e San Geminiano, uno dei più alti esempi di arte romanica italiana. I lavori furono molto impegnativi e solo all’inizio del tredicesimo secolo fu allargata la cripta, innalzato il coro e ampliato il tetto. Numerosi sono i richiami allegorici alla Bibbia presenti nelle opere scultoree sulla facciata e all’interno della cattedrale. Altra protagonista della città è la Torre Civica, meglio nota come Ghirlandina, che ebbe la duplice funzione di torre religiosa e di torre di difesa e avvistamento; raggiunge gli 88 metri di altezza ed collegata al duomo da due archi. La torre fu innalzata in due momenti diversi e realizzata definitivamente all’inizio del quattordicesimo secolo.A realizzare questa straordinaria opera fu Arrigo da Campione, che vi lavorò dal 1261.