Corinaldo, un incantevole borgo medievale situato sulla cima di una collina nella provincia di Ancona, occupa un meritato posto nell’illustre elenco dei borghi più belli d’Italia. Le origini del suo nome rimangono oggetto di dibattito, con alcune teorie che suggeriscono una derivazione da “Curia di Rinaldo,” un antico nome longobardo che probabilmente corrisponde al nucleo abitato originario del luogo. Un’altra ipotesi propone che il nome possa essere evoluto da “curre in altum,” che significa “corri in alto,” una possibile esclamazione pronunciata dai cittadini romani quando lasciarono la città romana ormai in rovina, situata nella valle sottostante. Essi cercarono rifugio sulle colline circostanti, dove alla fine venne fondata Corinaldo.
Il borgo è famoso per le sue bellezze artistiche e architettoniche, con numerose residenze signorili, edifici civili e religiosi di notevole interesse storico. Di particolare fascino sono le Mura di Corinaldo, tra le caratteristiche più affascinanti del borgo. Queste fortificazioni si ergono come alcune delle mura medievali più lunghe e meglio conservate delle Marche e dell’intera Italia centrale. All’interno dell’abbraccio protettivo di queste mura si cela la struttura urbana che ha mantenuto intatto il suo fascino architettonico nel corso dei secoli.
Tra le numerose scalinate che adornano Corinaldo, la più celebre è il “Pozzo della Polenta“, noto anche come “Piaggia.” Questa ripida scalinata prende il nome da un antico pozzo che è stato protagonista di una leggenda locale, dando origine alla rievocazione storica annuale nota come “La Contessa del Pozzo della Polenta.” La leggenda narra che un uomo, mentre saliva la lunga scalinata con un pesante sacco di farina di granoturco sulle spalle, si fermò a riposare e appoggiò il sacco sul bordo del pozzo. Sfortunatamente, il sacco scivolò nella cavità, costringendo l’uomo a scendere nel pozzo per recuperarlo. Quando alcune donne del paese notarono la sua prolungata assenza, scherzosamente ipotizzarono che stesse cenando mangiando polenta nel pozzo. Da qui nacque il nome “Pozzo della Polenta.”
Tra le meraviglie architettoniche del borgo si trovano il Palazzo Comunale, un esempio splendido di design neoclassico. Il Teatro Comunale di Goldoni, la Casa del Trecento, oggi sede della Pro Loco, e la Casa di Scuretto, composta solo dalla sua facciata, sono anch’esse tra le strutture di rilievo. La Casa di Scuretto è avvolta in una leggenda locale che racconta la storia di Scuretto, anche conosciuto come Gaetano, il calzolaio di Corinaldo, che aveva una grande passione per il vino. Suo figlio, emigrato in America, gli inviava regolarmente denaro per costruire una casa.
Tuttavia, quando il figlio richiese una fotografia dei progressi, Scuretto ideò una truffa astuta costruendo solo la facciata e posandovi dietro la finestra. Non impressionato dall’inganno, il figlio interruppe il sostegno finanziario, lasciando la casa incompiuta, divenendo col tempo un simbolo della storia di Corinaldo.
Nel panorama dell’architettura religiosa, Corinaldo vanta importanti luoghi di interesse, come il Santuario di Santa Maria Goretti, l’ex convento degli Agostiniani e la Chiesa dell’Addolorata con la sua cripta dedicata alle spoglie di Santa Maria Goretti.