Il Parco Nazionale del Pollino è situato al confine fra la Basilicata e la Calabria ed è la più grande area protetta di nuova istituzione in Italia. I Monti dell’Orsomarso invece formano la parte meridionale del Parco e costituiscono per certi versi un mondo a se, marginale e selvaggio. La fiumara del Sinni attraversa la parte bassa del massiccio in Basilicata, ed è caratterizzata dai sedimenti erosi dalla parte alta del massiccio. I versanti delle valli qui presenti sono segnate di calanchi, solchi d’erosione incisi dalle acque dilaganti. Mentre il versante calabro è solcato dal torrente più noto, il Raganello, che scava il proprio corso tra imponenti e spettacolari gole. Simbolo del parco è il pino loricato, specie rarissima in Italia. Verso gli 800-1.000 metri è diffuso il faggio che si estende fino a quote più elevate. Fioriture di orchidee si osservano soprattutto in primavera, insieme a quelle di viole, genziane, campanule, peonie, gioiello del Parco e, in estate, il raro giglio rosso, oltre ad innumerevoli specie di piante officinali ed aromatiche. Per quanto riguarda la fauna, essa è una delle più significative dell’Appenino meridionale. Sono stati stimati circa 30-50 esemplari di lupo; nell’Orsomarso si trova il capriolo mentre lungo alcuni corsi d’acqua vive ancora la lontra. Molte sono le specie di rapaci che sorvolano i cieli del parco tra cui l’aquila reale, il gufo reale e comune, il falco pellegrino e il corvo imperiale.