È una delle aree protette più grandi d’Europa e uno dei più antichi Parchi Naturali italiani, istituito per tutelarne la flora e la fauna, e per promuovere il turismo sostenibile nelle valli alpine di Lombardia, Trentino e Alto Adige. Territorio quasi interamente montuoso, il centro del parco è costituito dal massiccio dell’Ortles-Cevedale che comprende un centinaio di ghiacciai, fra cui quello dei Forni, il maggiore d’Italia, e 25 valli, fra cui le principali sono la Val Zebrù, la Val di Rezzalo, la Val di Pejo e la Val Trafoi. Nella grande varietà geologica che caratterizza la zona si distinguono due tipi predominanti di rocce: cristalline e metamorfiche, originatesi fino a due miliardi e mezzo di anni fa, e rocce calcaree, di formazione molto più recente. Il Parco ospita oltre 1200 specie di piante. La maggior parte dei boschi è composta principalmente da abeti rossi, larici, pini cembri e pini mughi, questi ultimi diffusi fino oltre i 2300 mt. mentre più in alto, fino a 3500 mt., sono presenti piante resistenti al freddo e al gelo dell’alta montagna come il ranuncolo dei ghiacciai. Molto ricca è la fauna: camosci e cervi (circa 4.500 capi), stambecchi (presenti grazie ad un progetto di reintroduzione avviato nel 1968) marmotte, volpi, ermellini e faine. Simbolo del parco è l’aquila reale e non è raro vederle volteggiare nel cielo della Val Zebrù, della Val Martello o della Val di Rabbi. Non mancano altri rapaci come l’astore, lo sparviero, il gufo reale e la civetta nana.