Il Parco Nazionale della Sila nasce dalla riunificazione dei due nuclei del preesistente Parco della Calabria, istituito nel 1968. Esso è situato attorno al Monte Pettinascura, nella Sila Grande, e al Monte Gariglione, nella Sila Piccola. La Sila è un vasto altopiano che offre la più ampia superficie selvosa di tutta l’Italia meridionale. All’interno del Parco si trovano 3 dei 6 bacini artificiali presenti sull’altopiano silano. Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del Parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza ed alpeggio che resistono tutt’oggi, e l’agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila I.G.P. La flora è caratterizzata da pini e larici nell’altopiano della Sila grande, e abeti bianchi in quella piccola, mentre, diversi e venerati sono gli esemplari arborei ultracentenari come i pini giganti. Diffuso è il faggio grazie alla favorevole situazione altimetrica e climatica. Quasi leggendaria la selva millenaria della Fossiata, nella Sila Grande, dove sorgenti sgorgano in mezzo a ontani e felci, giunchi e narcisi. Tali sorgenti danno vita ai tre principali corsi d’acqua: il Cecita, che dà origine al lago omonimo, il Lese e il Neto. Per quanto riguarda la fauna troviamo i lupi ed il gatto selvatico. Di notte si aggirano indisturbati ghiri, moscardini e topi quercini, mentre nelle radure sorvolano i rapaci come le aquile e i gufi reali che inseguono le prede in competizione con volpi, martore e faine.