Considerato il più bello e più selvaggio dei Parchi italiani, si stende su ben 24 comuni: Aritzo, Arzana, Baunei, Belvi, Desulo, Dorgali, Fonni, Gairo, Lodine, Meana Sardo, Oliena, Ollolai, Olzai, Orgosolo, Ovoda, Seui, Seulo, Sorgono, Talana, Tiana, Tonara, Urzulei, Ussassai, Villagrande-Strisaili, la maggior parte dei quali montani, ma alcuni dei quali – Dorgali e Cala Gonone – sul mare, con coste e spiagge tra le più belle della Sardegna. L’area protetta include i monti della Barbagia e i Supramonti, e la parte più orientale occupa le alte e selvagge coste del Golfo di Orosei con le sue grotte di Luna, di Sisine e Fuili, scavate dalle acque. Lo scenario del Gennargentu è caratterizzato da un fitto e continuo manto di boschi e di Lecci che, in alcune aree del Supramonte, è tanto fitto da non lasciar filtrare i raggi del sole. Grandi monumenti vegetali come i tassi millenari di Tedderieddu, i più vecchi del mondo, sono ad Arzana, mentre lungo i corsi d’acqua, la macchia mediterranea di ginepri, filliree, corbezzoli, lentisco, euforbie, rosmarini, agrifogli e bacche rosse lascia spazio al fiore dello zafferano, alla rosa peonia e alla orchidea selvaggia. Numerose le specie animali, con le particolarità degli anfibi quali il Geotritone delle grotte e l’Euprotto, salamandra endemica che abita i torrenti, dei pesci, tra cui cernie, murene e aragoste, e i mammiferi, con il muflone, il cervo sardo, il gatto selvatico e la volpe. Molto diffuso è anche il cinghiale.