Nato a Padova nel 1545 come centro dedicato esclusivamente alla coltivazione di piante che servivano per realizzare i “semplici”, soluzioni medicinali curative che provenivano direttamente dalla natura, si tratta del primo e più antico orto botanico universitario tuttora esistente. Esso fu istituito su decisione del Senato della Repubblica Veneta soprattutto per porre rimedio all’incertezza sull’identificazione delle piante utilizzate per curare dalle malattie; gli studenti avevano così la facoltà di accedere all’orto pubblico per approfondire le capacità curative delle piante ivi presenti. Nel corso del tempo l’orto si è arricchito di numerose nuove piante provenienti da tutto il mondo sino a contarne oggi circa 6.000; cinque sono gli ambienti naturali dove vengono coltivate piante insettivore, medicinali, velenose, piante dei Colli Euganei, piante rare e piante introdotte per la prima volta in Italia dall’orto stesso. In particolare sono presenti, fra gli altri, la macchia mediterranea, la roccera alpina, l’ambiente d’acqua dolce, le piante succulente, la serra tropicale delle orchidee. Mentre, la pianta più antica è la pama di San Pietro, nota come Palma di Goethe, nome che deriva da una visita del celebre scrittore tedesco a Padova nel settembre del 1786, quando elaborò una teoria sulla metamorfosi delle piante. L’orto gode di un’ottima posizione trovandosi nella splendida Padova, città espressione di una tradizione scientifica in cui la ricerca, la didattica e la conservazione della biodiversità sono fra i più evoluti e all’avanguardia.